Per chi è iscritto alla newsletter, una decina di giorni fa ho mandato un’email chiedendo quali portali per la ricerca del lavoro utilizzassero. Ho ricevuto oltre 150 risposte, e ammetto, ho fatto fatica a rispondere a tutti singolarmente. 😀
Fra tutte le risposte che ho ricevuto ho scelto i siti web più utilizzati, per un esperimento che serve a valutare quali siano i più seri.
L’idea mi è venuto dallo spassoso esperimento de L’espresso, riportato da Le Faremo Sapere, in cui il giornalista ha provato a inserire un annuncio “cercasi tirocinanti per sacrifici umani”. Risultato: pubblicato sul sito ufficiale della regione Sardegna. Mi sono detto: perché non ingrandire un po’ questa prova e farci un test più generale?
Quindi mi sono finto un datore di lavoro e ho provato a inserire un annuncio senza senso:
Cercasi uno spremitore di limoni con almeno 33 anni di esperienza. È gradita, ma non richiesta, esperienza nella spremitura di altri agrumi quali arance e mandarini. Spremere frutti tropicali, come ananas o kiwi, non si qualifica come esperienza rilevante.
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L’idea è che un sito che pubblica annunci dovrebbe per lo meno controllarli prima della pubblicazione, per evitare truffe ai danni degli ignari dipendenti. Per ogni portale ho inserito anche una breve descrizione e opinioni a caldo, con punti bonus per i siti professionali che pubblicano solo inserzioni a pagamento (per scremare le aziende poco serie che non hanno nemmeno i soldi di pagare un part time). Ovviamente, non ho provato a inserire annunci a pagamento.
Ho inoltre escluso gli aggregatori, ossia siti web che ripubblicano annunci trovati da altre parti: questi sono solo motori di ricerca, e non hanno nessun contenuto proprio. Fra quelli che mi sono stati menzionati via email, i più importanti sono:
- Monster
- Trovit
- Careerjet
Ok, iniziamo.
Infojobs
Questo è forse il sito più famoso per inviare un curriculum online: è stato citato più di tutti gli altri nelle risposte che ho ricevuto, quindi è giusto che sia in alto nella lista. In più mi hanno detto tutti essere un portale di qualità, e la cosa mi ha incuriosito: è noto che io schifo i portali online per trovare lavoro e, anche se la mia opinione non cambia, voglio vedere cosa c’è di vero in questa affermazione.
Il risultato del mio test è positivo: le aziende devono pagare per ogni curriculum che inseriscono tranne il primo. Ogni registrazione di una nuova azienda viene convalidata per telefono, ed è obbligatorio specificare una partita IVA italiana. Pare non accettino partite IVA dall’estero, quindi non posso spingermi più in là con la ricerca.
L’impressione è comunque positiva, e Infojobs si assicura che ogni azienda che pubblica esista e sia in regola almeno con la partita IVA. Senza registrarmi non ho potuto vedere il costo delle inserzioni, ma il datore paga per ogni annuncio che emana: solo i più seri, quindi, lo usano.
Job Rapido
Un altro portale molto citato, che non sembra avere le stesse barriere di Infojobs. Non chiedono la partita iva, e le inserzioni sono gratuite (anche se non viene specificato all’inizio). Dopo la semplice registrazione iniziale l’account deve essere confermato da un amministratore, e non sembra ci siano altre barriere per la pubblicazione. Non sono arrivato fino in fondo, perché al tempo in cui ho pubblicato l’articolo ancora nessuno ha confermato l’account.
Rispetto a Infojobs, comunque, il giudizio non è molto alto.
Kijiji
Questo è un portale di proprietà di Ebay che pubblica annunci di qualsiasi tipo, non solo per il lavoro. Ma visto che è così popolare, lo inserisco nella ricerca.
Pubblicare un annuncio anche come azienda è semplice e non richiede nessuna conferma. Non esistono controlli, e basta confermare l’indirizzo email per vedersi pubblicato qualsiasi cosa. Quindi Kijiji non è un portale serio, perché può venire sfruttato anche da persone che vogliono approfittarsi di chi cerca lavoro. La qualità media degli annunci su Kijiji è quindi scadete anche rispetto agli altri siti web (che comunque non brillano).
Di sicuro il mio annuncio per lo spremitori di limoni non ha aiutato.
Miojob
Questo è il portale dedicato al lavoro de La Repubblica, l’unico quotidiano che sembra aver capito l’importanza di spostarsi sul digitale.
Qui la ricerca è stata semplice, breve e indolore: pubblicare un annuncio costa 199 euro a colpo, e vengono richiesti una sfilza di dati. Fin qui tutto bene. Tutto bello quindi? Niente affatto.
Il sito è diventato ormai un aggregatore di offerte ripubblicate da altri siti, che possono essere più o meno seri. Spesso la qualità non è delle più alte, e questo fa crollare la credibilità di Miojob. Visto che di aggregatori ce ne sono già in quantità e di molto migliori (vedi Monster), non c’è motivo di usare Miojob.
Page Personnel
Questo non è fra i siti più famosi, ma viene usato da un po’ di gente. La registrazione di un’azienda deve essere fatta in sede, quindi questo non è un portale puramente online. Non viene specificato se l’inserzione è gratis o si paga qualcosa, ma visto il tono in cui viene presentata l’azienda, direi che bisogna pagare. Vedendo anche la qualità mediamente alta degli annunci che compaiono su questo portale, sono più portato a credere che Page Personnel faccia una scrematura decente di chi si applica.
Randstad
Questo sito non l’avevo mai sentito, ma visto che viene citato da più persone, l’ho messo dentro alla ricerca. Si comporterà bene?
Ammetto, non lo so. Alla registrazione mi viene chiesto un fumoso “codice cliente”, e il sito non si degna di spiegarmi cos’è. Immagino si tratti di un riferimento che ti viene dato in sede, quando ti registri fisicamente. Quindi non posso dare feedback sulla qualità di Randstad, anche se di solito andando in sede si scremano i datori più truffaldini.
Manpower
Questo è uno dei siti più grandi e importanti per la ricerca del lavoro, e mi stupisco di non aver ricevuto molte risposte che lo citano. Sono presenti tantissimi annunci, ed è molto diffuso soprattutto nel nord.
Purtroppo, come con Randstad, anche qui serve andare in sede per inviare il proprio bando: i candidati si possono iscrivere online, ma me aziende no. Sono stato nei loro uffici mentre scrivevo Obiettivo Lavoro, e l’impressione che mi hanno dato è stata positiva. Il loro staff è preparato e controllano ogni voce con cura, quindi Manpower è uno dei pochi portali seri in Italia.
Adecco
Un altro big del settore, con una buona quantità di annunci nelle città maggiori ma pochi in tutto il resto d’Italia. Insomma, come la maggior parte di questi portali.
La registrazione è semplice e non serve lasciare i dati aziendali, ma serve l’attivazione manuale con un operatore che ti richiama per confermare i tuoi dati…
Linklavoro
Un portale abbastanza oscuro, che solo a vederlo mi fa venire i brividi: hanno messo la pubblicità! Come ben sa chi si occupa di web marketing, la pubblicità viene usata solo da portali che non riescono a monetizzare in altro modo (tranne poche eccezioni). Questo mi porta a pensare che ci siano pochi datori interessati a questo sito, visto che ogni inserzione è a pagamento. Si parte da 10 euro, e si sale per servizi premium. Non me ne voglia l’amministratore, ma mi sembra realizzato in modo amatoriale.
Non vedo perché si debba usare un servizio del genere quando ce ne sono di migliori (meno peggiori) in giro.
Bianco Lavoro
Anche questo portale mi è stato suggerito da un paio di utenti: vediamo come si comporta.
La registrazione è semplice, e chiede i dati standard. Il codice fiscale non viene verificato, visto che sono riuscito ad entrare anche fornendone uno falso. Richiedono però l’attivazione manuale di ogni nuova azienda, e l’annuncio dei limoni è stato bloccato. Quindi un minimo di verifica la fanno, anche se dubito che alla redazione siano molto pignoli.
Subito.it
Storicamente, Subito è il rivale di Ebay e il suo portale Kijiji. Valgono le stesse considerazioni fatte per il fratello maggiore: si può inserire un annuncio senza revisione, ed è quindi oro per i truffatori che vogliono far lavorare qualcuno per 4 mesi senza pagarlo e poi sparire. Non dovrei nemmeno dirlo, ma sconsiglio l’utilizzo di questo portale.
Bakeca
Vedi sopra: è un portale generico dove si può trovare di tutto, e gli annunci non vengono moderati. Da evitare.
Conclusione
Continuo a credere che cercare lavoro online sia in buona parte una perdita di tempo, perché andare a conoscere datori dal vivo è molto più efficace. Ma nel fine settimana o di sera, quando i datori non sono in ufficio, a tempo perso si può usare anche internet. Gli unici tre siti che vale la pena visitare sono:
- Infojobs, il miglior portale per la ricerca del lavoro.
- Monster, il miglior aggregatore (motore di ricerca) di offerte.
- Linkedin, il miglior social network per professionisti.
Esistono altri siti web seri, ma vista la difficoltà con cui si trova lavoro online, sarebbe un’inutile perdita di tempo: questi tre, da soli, coprono una vasta fascia di mercato.
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